Jujutsu Kaisen capitolo 268: -3 alla fine! Sukuna, ci siamo! Itadori e la chiusura del cerchio



SPOILER


Per chi non è in pari con la lettura del manga, si consiglia di non leggere il post

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Il grande scontro è finito. Yuji Itadori ha infatti sconfitto Sukuna nel capitolo 268 di Jujutsu Kaisen.

Yuji è riuscito infatti a dividere definitamente l'anima di Megumi Fushiguro da quella di Sukuna, che è stato così separato dal corpo del giovane stregone. Ha provato disperatamente a impossessarsene nuovamente, ma sui suoi resti come maledizione si è scagliata l'ombra imperiosa del "brat" , del ragazzino. Colui che Sukuna ha snobbato per tutto il tempo, alla fine è stato il suo rivale più forte. Colui che lo ha sconfitto. 

La scena, che animata diventerà un cult assoluto, è un parallelismo con la conclusione del combattimento tra Itadori e Mahito. In quell'occasione Yuji aveva pronunciato la celebre sentenza "Io sono te". Ora invece dalla sua bocca escono le parole "Sukuna, tu sei me".

Un cambio di prospettiva significativo.

Combattendo contro Mahito, Yuji aveva "aderito" alla sua teoria. Non ci sono buoni e cattivi, ma solamente due giustizie diverse a confronto. Yuji aveva accettato il suo ruolo di "ingranaggio" all'interno di questa guerra.

Ora è tutto cambiato. O meglio, il cerchio si è chiuso.

Il destino tesse la sua tela, ma Itadori è riuscito a piegarlo, grazie agli insegnamenti del nonno, che lo ha spinto a vivere per aiutare gli altri, in modo tale da poter morire circondato dall'affetto delle persone. Combattendo contro Mahito, il protagonista di Jujutsu Kaisen aveva  modificato la sua visione. Il destino lo aveva reso un ingranaggio di questa guerra. Ma crescendo, ha capito che il suo modo iniziale di pensare era corretto. 

In sostanza Sukuna e Yuji sono nati "maledetti", ma il secondo non è diventato una calamità naturale, come il primo, grazie all'amore e all'insegnamento del nonno. 

Il cerchio si è chiuso: l'esortazione a Sukuna non è maledire qualcuno, ma vivere con qualcuno. Il senso dell'esistenza è questo: condividerla con altre persone. Ognuno di noi ha un valore, a prescindere effettivamente da quello che facciamo.  

Jujutsu Kaisen, l'epilogo


Sukuna è stato sconfitto. Uraume interrompe il lungo combattimento con Hakari e si auto-distrugge, svanendo sotto forma di cristalli di ghiaccio: non c'è più motivazione per rimanere in vita come stregone reincarnato, dopo la scomparsa di Sukuna. La scrittura di qualità di Gege Akutami ci restituisce uno scambio di battute molto significativo che si conclude con il sorriso della "villain" rivolto al proprio avversario, stregone di valore che è riuscito a difendersi dai suoi assalti. 

È effettivamente corretto quanto asserito da Uraume. Sukuna nel suo corpo originale avrebbe avuto ancora una volta la meglio. Ma in passato ha ceduto alla caducità del corpo e in questa sua rinascita si è scontrato con il "Dismantle" di Itadori, che è riuscito a separare l'anima di Sukuna da Megumi, il corpo che lo aveva ospitato. Nobara, con la sua risonanza, ha impedito al grande villain di riaprire il dominio. Ma anche Yuta e Hana, con "La scala di Giacobbe", hanno dato il contributo alla sconfitta di Sukuna e al ritorno di Fushiguro. Rimane poi quanto fatto da Gojo: danni permanenti al cervello di Sukuna con "Unlimited Void" e l'eliminazione di Mahoraga e l'impossibilità di usare le dieci ombre. 

Jujutsu Kaisen, capitolo 268: countdown verso la fine!


Così alla fine del manga abbiamo la réunion dei tre protagonisti: Yuji, Megumi e Nobara. Il destino di Yuta Okkotsu sembra invece appeso a un filo: sapremo tutto negli ultimi tre capitoli. A sensazione Yuta dovrebbe sopravvivere: a questo punto Satoru Gojo avrebbe portato a termine, finalmente, la sua missione più importante, creare un gruppo di giovani destinati a rivoluzionare in positivo il mondo della stregoneria. 



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