L'opulenza di bellezza e occuparsi della m.


Mattia Feltri è una delle mie "penne" preferite e lo conferma l'editoriale pubblicato ieri (mercoledì 7 agosto) sul quotidiano La Stampa. 


E in questa opulenza di bellezza, occuparsi ogni giorno di cacca temo riveli un'attitudine nel modo di immergersi nella vita.


Frase che andrebbe scolpita nel cemento e che mi ricollega a recenti pensieri espressi: il volersi più bene perché "Siete meglio di quello che apparite nei vostri post".

Il punto è proprio questo: non si deve piacere agli altri, ma questo pensare sempre esclusivamente "al brutto" finisce per imbruttire: magari non ce ne si rende conto, ma è così.

E se ci imbruttiamo, siamo noi a sentirne gli effetti negativi. 

Questo non significa voltarsi davanti "al brutto" o ignorarlo, tutt'altro.  Quando possiamo dare il nostro contributo fattivo, allora è giusto intervenire "sul brutto" in prima battuta. Altrimenti è meglio dare "al brutto" il giusto peso.  

Si può pensare a quanto sia stata "brutta" la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi, ma non si può ignorare la bellezza della competizione sportiva che continua a tenere inchiodate le persone davanti alla televisione. 

Questo attitudine a occuparsi ogni giorno "di cacca" rivela una certa attitudine, come evidenzia Feltri, ma si collega anche al nostalgismo a tutti i costi. Si pone sempre l'attenzione al "brutto" per poter poi dire "Eh prima si stava meglio".  Perché non si accetta che il mondo non sempre proceda nella direzione da noi auspicata, non si accettano i cambiamenti. Ed è facile allora pensare al passato, che abbiamo idealizzato, dando risalto sostanzialmente solo alle cose belle, senza ricordare quelle più brutte, vedendolo come un'età dell'oro, che non tornerà mai più: e non perché il mondo cambia in peggio, ma perché siamo a noi a invecchiare. 

Basterebbe vivere di più le cose belle del presente. Ma oggi comprendo che sia più difficile: perché il lusso è diventato necessità, vivere esperienze indimenticabili è "complicato" perché si è alzata l'asticella e soprattutto dopo aver perso, inesorabilmente, il gusto di assaporare lentamente le cose. 

Commenti

  1. Trovo che occuparsi del bello sia sempre preferibile.
    Il brutto esiste, lo sappiamo tutti, non c'è bisogno di rivangarlo continuamente, di scavarci dentro. C'è anche tanto bello, fortunatamente. Qui si che val la pena di immergersi. Di goderne a piene mani, di sentirlo addosso, di tastarlo con tutti e cinque i sensi.
    Baci.

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    1. Mi ricollego a quello che dicevamo qualche giorno fa. Perché sui social sempre a pontificare, a parlare di "brutto", a giudicare e criticare? E' bello prenderla alla leggera ogni tanto, la vita, e godere appieno della bellezza

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  2. Perfettamente in linea. La nostra meravigliosa Taddeucci, terza nei diecimila a nuoto libero nella Senna, tra le fogne e i rovi del bordo fiume, per evitare micidiali correnti centrali, era graffiata, esausta ma raggiante..a chi gli chiedeva del pericolo batteria diceva solo che si erano fatte una profilassi tale da poter sorseggiarsela a cena, la Senna. Alla faccia dei guasta bellezza. 👏🥉🥉🥉🥉

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    1. Anche il riminese che ha fatto triathlon, Crociani, mi ha detto di aver corso gare in acque molto peggiori...Taddeucci è stata comunque fantastica!

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