Love Lies Bleeding: storia di violenza e trasgressione. La recensione di Bonigol


di Bonigol

Rose Glass, giovane e talentuosa cineasta britannica, ci porta nei desolati sobborghi del New Mexico, per raccontarci il suo Love Lies Bleeding, storia di violenza, trasgressione e passione. 

Siamo nel 1989: mentre alla radio i notiziari seguono con attenzione ciò che sta accadendo a Berlino, giunge in una cittadina alle porte del deserto Jackie (Katy O'Bryan), una bodybuilder che intende allenarsi nella palestra locale gestita da Lou (Kristen Stewart) e da sua sorella Beth (Jena Malone), in vista di una imminente gara che si terrà a Las Vegas. 

Lou, ragazza schiva e introversa, resterà immediatamente attratta da Jackie e proprio il loro incontro avrà un impatto deflagrante sulla vita di entrambe e sulle complicate dinamiche familiari di Lou.

Un vortice di crude emozioni viscerali caratterizza questo noir atipico (che con un pizzico di humor in più potrebbe ricordare un film dei fratelli Coen) e sfocia in un'esperienza cinematografica intensa fatta di spietato realismo.

Si tratta di un thriller che non usa mezze misure e che riesce a comunicare (senza il timore di "sporcarsi le mani") attraverso il sentimento che unisce le due protagoniste, nel bene e nel male. 

La loro relazione è come una danza di fuoco, intensa e pericolosa, che illumina le loro vite ma rischia anche di consumarle.

I personaggi secondari sono pochi ma tutti molto importanti e collegati fra loro, come ad esempio il padre di Lou, una sorta di piccolo boss della malavita locale col quale lei ha tagliato i ponti, il violento cognato che maltratta continuamente Beth o la dipendente (svampita e civettuola) della palestra amministrata dalle due sorelle. 

L'ambientazione desertica e il cielo stellato la fanno da padroni e la fotografia ci gioca spesso, quasi a lasciarti con quel senso di spaesato disagio (per ampiezza e luminosità bassa) che pare di trovarsi in una prigione senza confini. Oltre ai temi anticipati dal titolo (amore, bugie e sanguinamento) un quarto elemento trova spazio con prepotenza: il doping. Piaga nel mondo sportivo di quegli anni, l'abuso di steroidi, che circolavano quasi di norma nelle palestre, simboleggia in questo film quasi il suggello dell'unione tra Lou e Jackie nonché la causa scatenante degli eventi (a tratti quasi onirici) che seguiranno. 

La visione di Love Lies Bleeding è emotivamente coinvolgente e sebbene alcuni storceranno il naso per il reiterato utilizzo di sequenze di sesso (prevalentemente lesbo), ritenendolo non funzionale alla narrazione, personalmente credo sia importante mostrare allo spettatore il livello di infatuazione raggiunto da Jackie e Lou poiché soltanto così le loro azioni trovano un senso. 

Questo "pulp" movie non può non riportare alla memoria pietre miliari come Blood Simple o Blue Ruin (perfino accenni di Paura e Delirio a Las Vegas) e proietta la Glass nel panorama contemporaneo dei registi da tenere d'occhio (si era già parlato con entusiasmo del suo film d'esordio Santa Maud) e finalmente rimette in luce Kristen Stewart (tacciata di aver scelto troppi copioni sbagliati) nel "carachter" che più le si addice. Bene anche Jena Malone e Ed Harris, tra le seconde linee. 

Il titolo Love Lies Bleeding, più volte utilizzato in passato per film (ne ricordo uno su Jack lo Squartatore) e titoli di canzoni (tra le altre, una di Elton John), riassume molto bene il "menu" che questa visione offre. Affilate la tensione, dunque, amanti del thriller e lasciatevi travolgere dalla potenza di una passione e dai suoi risvolti più cupi, che qua siamo di fronte a un cinema di ottimo livello. 

Voto: 7.5

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