È passata alla storia come un tormentone, per quel "Vaffanculo" cantato a più riprese.
Vaffanculo di Marco Masini (!993) in verità è una sincera canzone autobiografica, fortemente introspettiva, che racconta un percorso personale, ed è un'amara denuncia contro il mondo della discografia e contro le regole dello star system, il mondo che prima ti porta alle stelle e poi alle stalle.
Masini ricorda la sua gioventù, quando, ricco di speranze e di sogni, decise di intraprendere il percorso musicale, abbandonando gli studi "per campare di illusioni", una frase che gli è stata sicuramente più volte ripetuta "da parenti e genitori".
Il vaffanculo è il gesto di ribellione e protesta verso il proprio ambiente familiare che osteggiava invece di incoraggiare il giovane Marco a seguire la propria strada e le proprie inclinazioni: una situazione in cui in tanti si possono ritrovare, musica o non musica.
Con l'inizio del suo percorso lavorativo, Masini scopre di essere finito "in una fossa di serpenti": l'essere rimpallato da un produttore all'altro, vedersi sbattere tante porte in faccia, finché arriva l'occasione di pubblicare un disco, ma non solo. Il mondo discografico è ricco di gente che sparla dietro, di ipocrisie e di raccomandazioni. Il secondo Vaffanculo va a loro, va alle malelingue che hanno profetizzato un flop di Masini, perché "la sua faccia da perdente" non avrebbe fatto funzionare i suoi brani, brani che parlano di amore, perché l'ascoltatore cerca questo, in un'epoca in cui il consumismo ha finito per "divorare" i sentimenti, Malelingue che arrivarono addirittura ad accusarlo di essere una persona che portasse sfortuna.
Tuttavia anche il cantante diventa un ingranaggio del sistema della società consumistica: Masini mette in discussione anche se stesso, parlando di "conformisti travestiti da ribelli", rilevando l'impossibilità di essere credibili facendo i cantanti di protesta e poi incassando ricche royalties. Il cantante parla anche dei fan, "agnelli" che raccontano le proprie esperienze di vita e le proprie sofferenze ai cantanti, divenuti un punto di riferimento, "divinizzati" per la bellezza delle loro canzoni.
Un ruolo che Masini respinge e il terzo Vaffanculo è rivolto sostanzialmente ai propri fan: Masini, spogliandosi del ruolo di poeta, dice loro di non mitizzarlo, di non prenderlo ad esempio perché la vita è un'altra cosa. Parole sincere e oneste.
D'altra parte sono gli stessi fan a decretare il successo di un cantante, poi gli voltano le spalle e lo fanno crollare dalle stelle alle stalle. Masini profetizza la sua caduta, i fischi ai concerti, il fatto che qualcuno lo riterrà un pazzo: il suo quarto Vaffanculo è un grido di disperazione.
Masini si ribella alle logiche dello star system, si toglie ogni maschera per mettersi a nudo. Il suo quinto e ultimo è quello di più difficile interpretazione. Generalmente si dice che sia un attacco a una persona che aveva espresso parole non lusinghiere verso il cantante, ma io lo ritengo come un Vaffanculo lanciato davanti allo specchio: in fondo il peggior nemico di ognuno di noi è se stesso, quando si finge di essere ciò che non è, quando si accettano troppo compromessi, quando si rimane imprigionati in una vita che ci soffoca.
Vaffanculo, il mistero del Santone
Come riportato dalla Wikipedia, si pensava che il santone fosse Red Ronnie e che fosse quest'ultimo ad aver ribattezzato Masini "cantante funesto". Ma gli stessi smentirono e anzi, successivamente, scherzarono su questa voce.
Vaffanculo, il testo
Se mi guardo nello specchio con il tempo che è passato
Sono solo un po' più ricco, più cattivo e più invecchiato
È l'amara confessione di un cantante di successo
Forse l'ultima occasione che ho di essere me stesso
Che ho di essere me stesso
Che ho di essere me stesso
Quando ho smesso di studiare per campare di illusioni
Sono stato il dispiacere di parenti e genitori
Ero uno di quei figli sognatori adolescenti
Che non vogliono consigli e rispondono fra i denti:
Vaffanculo
Vaffanculo
Ma la musica è cattiva, è una fossa di serpenti
E per uno che ci arriva, quanti sono i fallimenti
Mi diceva quella gente che si intende di canzoni:
Hai la faccia da perdente, mi dispiace non funzioni
Masini, vaffanculo
Masini, vaffanculo
Non importa se ho pianto e sofferto
Questa vita fa tutto da sé
Nella musica ho solo scoperto
Il bisogno d'amore che c'è
Chi lo sa che cosa è vero in un mondo di bugiardi
Non si può cantare il nero della rabbia coi miliardi
Siamo tutti conformisti travestiti da ribelli
Siamo lupi da interviste e i ragazzi sono agnelli
Che ti scrivono il dolore nelle lettere innocenti
E la loro religione è di credere ai cantanti
Ma li trovi una mattina con la foto sul giornale
In quell'ultima vetrina con la voglia di gridare al mondo:
Vaffanculo, vaffanculo
Vaffanculo, vaffanculo
Mi dimetto da falso poeta
Da profeta di questo fanclub
Io non voglio insegnarvi la vita
Perché ognuno la impara da sé
Me ne andrò nel rumore dei fischi
Sarò io a liberarvi di me
Di quel pazzo che grida nei dischi
Il bisogno d'amore che c'è
Ora basta, io sto male
Non è giusto, vaffanculo
Nello specchio questa sera ho scoperto un altro volto
La mia anima è più vera della maschera che porto
Finalmente te lo dico con la mia disperazione:
Caro mio peggior nemico travestito da santone
Vaffanculo, vaffanculo
Vaffanculo, vaffanculo
Vaffanculo, vaffanculo
Vaffanculo, vaffanculo
Una mossa azzeccata, e vincente, di marketing contro tutti i detrattori ;)
RispondiEliminaNaa non credo...per me è una bella canzone
EliminaPurtroppo "essere se stessi" è il rischio del "coraggio" a cui si sottopone qualunque essere umano da sempre . Finché ti modelli con la società dei tempi passi perfino inosservato,sei dentro come tanti.Dal momento che non ci stai e che riveli la tua vera essenza ti piomba addosso l'attenzione estrema di un esaltazione per giunta non richiesta.
RispondiEliminaNon avevo mai posto questa attenzione approfondita alle sfaccettature che il titolo del testo avesse al suo interno.Ti ringrazio,come sempre...ciao Riky
L.
Commento perfetto, mia cara Sensei, e penso che questa canzone meritasse approfondimenti e anche una vetrina, perché dietro quella parolaccia c'è un testo molto, molto profondo
EliminaE' una bella canzone, molto sentita. Al di là del fatto che sia diventata un tormentone, racconta brutalmente situazioni vere che lui ha affrontato e che affrontano in molti in quell'ambiente.
RispondiEliminaL'ascoltai dal vivo, la cantò con l'anima.
Esattamente, è una canzone molto profonda e introspettiva. Non può essere banalizzata solo per la parolaccia
EliminaMolto profonda e molto facile da dedicare :D
RispondiEliminaahahah sì, il ritornello è di facile dedica :D
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