Con un deca: gli 883, la vita notturna tra tabaccherie chiuse e sogni


 

"Con un deca", dal primo album degli 883 "Hanno ucciso l'Uomo Ragno", non è ovviamente un inno contro il carovita e l'inflazione (anche se spesso viene citata a sproposito, con questo intento, sui social), ma semplicemente una canzone che descrive la vita notturna dei giovani di Provincia. Una vita che è spesso fatta di giri con l'automobile inseguendo una meta che non c'è. 

C'è la discoteca, certo, a patto però che il "deca" - la mancetta dei genitori - non debba essere spesa in benzina: altrimenti si rimane fuori dal locale, appunto non potendo pagare biglietto o consumazione, e si gira in strada senza meta, fino alle tre del mattino. 

"Con un deca" rappresenta, dal punto di vista degli autori, anche la critica alle città di Provincia che offrono pochi svaghi per i luoghi. "Una città per persone adulte, se non vecchie", ha spiegato Mauro Repetto. Dove appunto ci sono due discoteche e 106 farmacie, per soddisfare un'ingente "domanda" da parte di una popolazione di età avanzata e dove dunque il divertimento conta poco. 

Repetto ha giustamente evidenziato che "Con un deca" è "celebrazione e rimostranza", perché i giovani come loro erano affezionati alla loro città, al bar, ma nel contempo sentivano la vita di Provincia troppo stretta. 

Per questo, fatto realmente accaduto, durante un giro notturno, Repetto propose l'idea di andare a vivere New York - cosa che poi Repetto fece effettivamente! - e iniziare una nuova vita. Pezzali rispose: "Dov'è che andiamo con 'ste facce io e te?" , parole che sono diventate un verso iconico del brano. 

Anche il verso:

Che cosa lascia accesa a fare la "T"

Che poi i due stronzi se ne accorgono qui

è un fatto realmente accaduto. Repetto e Pezzali cercavano una tabaccheria aperta di notte per acquistare le sigarette: trovarono un'insegna illuminata, ma la tabaccheria era chiusa. Fu un errore del proprietario. 

Per Repetto quell'episodio divenne una sorta di metafora della vita: un po' come quando una ragazza ti illude, con qualche gesto, per poi respingere le tue avances e lasciarti a bocca asciutta. 



"Con un Deca" è stata riproposta nel 2012 da Pezzali, affiancato dai Club Dogo, che cantano:

Oggi un deca due pacchetti di sizze

Zio due riviste, una coca e due pizze

Non come da sbarbato, padrone del mondo

Ma senza un soldo bucato


In questo caso viene rimarcata la differenza tra il costo della vita odierno e quello del passato: quando comunque, da ragazzi, ci si sentiva "padroni del mondo" anche senza un soldo. Perché in fondo per divertirsi bastava poco, anche girare a vuoto, senza meta, con la propria automobile. 


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