In "Non me la menare", la coppia Pezzali-Repetto prendeva in giro il ragazzo di provincia che cercava di darsi un tono..metropolitano, parlando di "argomenti da laureati" e sfoggiando un finto romanticismo.
Concetti ripresi e ampliati in "Sei uno sfigato", terza traccia di "Hanno ucciso l'Uomo Ragno": l'avatar di Max e Mauro (cioè il personaggio che rappresenta i loro caratteri e che è protagonista del disco) prende in giro il coetaneo che va in bianco a causa proprio del suo (finto?) romanticismo, che si presenta a casa della ragazza con il disco di Masini per fare colpo e che si dimostra disponibile all'ascolto, rimanendo però a bocca asciutta.
Ma lo "sfigato" del brano è un ragazzo di famiglia benestante, che si vuole distinguere all'interno del bar del paese in cui è cresciuto: si atteggia con il telefono cellulare (all'epoca era infatti un bene di lusso che identificava uno status symbol), utilizzato peraltro solo per chiare la madre; si mette in posa davanti allo specchio del bar, con i suoi occhiali da sole, risultando però una "caricatura" vivente, inevitabilmente preso di mira da tutti. Vuole fare infatti il ragazzo della "Milano da bere", nel contesto di provincia, risultando sostanzialmente ridicolo, uno sfigato appunto che millanta frequentazioni da jet-set e che crede di essere "ricco e potente".
Sei uno sfigato - 883: il testo
É altrettanto impietoso il ritratto della ragazza del brano successivo, "Te la tiri", peraltro ispirata a un personaggio reale, una parrucchiera, "la figa di Provincia" (così la definì Pezzali), "la fotomodella dei poveri". Una ragazza che rappresenta le "arrampicatrici sociali" dell'epoca, ossessionate dall'idea di ricchezza e alla ricerca di un partner capace di soddisfare i loro desideri. Peccato che essi finiscano semplicemente per portarsela a letto, e poi "tanti saluti".
La protagonista di "Te la tiri" è molto avvenente, provocante e vistosa, truccata in modo pesante e vestita in modo succinto. Invidiosa verso le altre donne (la "Regina" può essere solo lei), attrae alle feste l'attenzione di tanti ragazzi, distribuendo "due di picche". Ma come detto, la beffa è in agguato.
Te la tiri - 883: il testo
Tu ti vesti da fotomodella,
Di quelle di Vogue tu ti credi più bella.
Passi le ore allo specchio del bagno
Trucco indelebile il tuo grande sogno.
Credi di essere intelligente, anche se parli da vera demente,
Perché impegnandoti al massimo
Riesci a dire se il toro sta bene coi pesci.
Cammini cammini cammini - mini
Facevi prima ad uscire in bikini.
Si vede tutto, di tutto e di più, e tu che tiri la gonna più su.
Però tu vuoi fare la donna all'antica,
Quella che ti fa vedere la AUS.
Ma poi si tira indietro: non voglio,
Prima do un occhio al tuo portafoglio.
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Con quel profumo pesante da Dio
Che metti su a litri, lo proverò anch'io
Per farti vedere che cosa si sente,
Che fa quasi male, che infesta l'ambiente.
Quando ti passa vicino una donna
Con che disprezzo le guardi la gonna.
Oddio! Che gambe, che brutta, è dipinta
E poi che seno, io porto la quinta.
In un mondo di cessi sei l'unica bella,
Ti credi grande, una diva, una stella.
Quando ci guardi dall'alto dei tacchi
Lo sai che sappiamo che tu tiri i pacchi.
Perché, in effetti, nessuno ti caga,
Sei troppo tesa, fai troppo la figa;
Anche se poi veramente lo ammetto,
Quando tu provochi sai fare effetto.
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Quando vuoi fare la fuori di testa
Fingi di bere, comincia la festa.
Ridi da oca, sculetti di brutto,
E tutti che pensano adesso mi butto.
Ma il Due di Picche è sempre in agguato,
E tu scendi in pista con passo felpato.
Balli in un modo che non centra niente,
Perché vuoi soltanto arrapare la gente.
Tu punti solo quei tipi importanti:
Soldi pochissimi, debiti tanti.
Solo che sanno colpire nel segno,
E tu che ci caschi nel loro disegno.
Passano a prenderti con l'ammiraglia,
Cene, taccona, aragosta e tenaglia.
Quando alla fine li hai conosciuti,
Ti portano a letto con tanti saluti.
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Te la tiri ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Mi hai fatto ricordare quando in banca, sul finire anni 80, sfoggiavamo sulla scrivania Motorola finti comprati dai vu' cumpra' dell'epoca, con suoneria fasulla integrata, per atteggiarci a piccoli manager rampanti..☺️😀🫢
RispondiEliminaahhaahah fantastico il finto motorola :D
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