Jolly Blu degli 883: la sala giochi, cuore pulsante nel bene e nel male


Jolly Blu è il brano con cui gli 883 celebrano un luogo della loro giovinezza: la sala giochi, che non era solo una "seconda casa", ma un vero e proprio mondo, il simbolo dell'adolescenza.

E in effetti non ci sono solo le quattro mura del locale e i suoi cabinati, ma in questo mondo celebrato da Repetto e Pezzali c'è altro: le corse con le moto, i balli nelle discoteche aperte di pomeriggio, le prime cotte e i primi baci, la spensieratezza della giovinezza. C'è Pavia, la cittadina di Provincia in cui gli 883 sono nati. 

Mauro Repetto descrive la canzone come il racconto del "Cuore pulsante della Pavia anni '80". Tutto il mondo celebrato dagli 883 nelle loro canzoni.

Ma Jolly Blu, come tutte le sale giochi, ha un lato oscuro: tra quelle mura, infatti, girava droga.  Repetto racconta infatti che "Metà dei clienti sarebbero morti di overdose e l'altra metà avrebbe avuto problemi di droga", mentre loro si sono salvati grazie alla musica, questa passione che li ha spinti a inseguire un sogno. Jolly Blu era un gioco, per altri invece era il luogo in cui giocare con la vita, cercando di colmare il vuoto con gli stupefacenti. 

Jolly Blu - 883: il testo

È passato tanto tempo però io c'ho tutto dentro
A Ticino a far le foto e le corse con le moto
Con il 125 per il Corso a far le lingue
Radioloni sempre a palla, per un pelo stare a galla
Anche con cinquanta lire ti sentivi un gran signore
Tra di noi ci si aiutava una colletta e ti passava
Noi né ricchi né barboni, solo un gruppo di coglioni
Sempre in giro a far casino, mai paura di nessuno
Jolly Blue, la sala giochi
Jolly Blue, piena di giochi
Jolly Blue, la sala giochi
Che per noi era un non so cosa
Forse una seconda casa
Jolly Blue, la sala giochi
Jolly Blue, piena di giochi
Jolly Blue, la sala giochi
Sì, ma forse in fondo in fondo
Era tutto il nostro mondo
Eravamo proprio tanti, deficienti tutti quanti
Una ragazza che ci stava, forse al massimo ti dava
Un bacino sulla bocca, poi a casa non si tocca
Però dopo al tuo ritorno raccontavi quasi un porno
E per fare il vero uomo ti impegnavi a fare "mono"
Specie con le ragazzine era una soddisfazione
In discoteca ci si andava al pomeriggio e si ballava
In un modo da sfigati, ma ci siamo divertiti
Jolly Blue, la sala giochi
Jolly Blue, piena di giochi
Jolly Blue, la sala giochi
Che per noi era un non so cosa
Forse una seconda casa
Jolly Blue, la sala giochi
Jolly Blue, piena di giochi
Jolly Blue, la sala giochi
Sì, ma forse in fondo in fondo
Era tutto il nostro mondo
Poi chissà cos'è cambiato, forse il tempo che è passato
C'è chi adesso è regolare, c'è chi si sta per sposare
Con le loro macchinette sempre lucide e perfette
Che ci guardano dall'alto, loro han fatto il grande salto
Noi due poveri sfigati, noi non siamo mai cambiati
Sempre il sogno nel cervello di una moto per cavallo
A esaltarci per un niente, basta che sia divertente
Poi chissà chi lo può dire, dove andremo mai a finire
Jolly Blue, la sala giochi
Jolly Blue, piena di giochi
Jolly Blue, la sala giochi
Che per noi era un non so cosa
Forse una seconda casa
Jolly Blue, la sala giochi
Jolly Blue, piena di giochi
Jolly Blue, la sala giochi
Sì, ma forse in fondo in fondo
Era tutto il nostro mondo

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