Da bambino e ragazzino mi soffermavo con il pensiero sulla soggettività del trascorrere del tempo. I minuti scorrevano veloci quando giocavo con gli amici, mentre in altri momenti la lancetta dell'orologio sembrava fissa, immutabile.
Quando si è adulti questi pensieri passano e iniziano, a poco a poco, quelli legati all'inesorabilità del trascorrere del tempo, che porta via tutto, in primis le persone a noi care.
L'unica possibilità, effettivamente, è proprio questa: "governare" bene il tempo.
Qualche anno fa uscì una bellissima canzone di Caparezza che invitava a fare le cose che "ci fanno stare bene" e quindi a usare il nostro tempo al meglio, laddove ci sia la possibilità: le responsabilità e i doveri rimangono. Poi sul lavoro il tempo lo "governiamo" comunque, perché è necessario organizzarsi.
A me non pesa il lavoro, anche perché ho la fortuna di poter fare ciò che mi piace fare; ma nel mio lavoro ci sono tante perdite di tempo.
Proprio ieri, giorno in cui spiccava questo aforisma sul Calendario Geniale, durante il mio turno di lavoro pomeridiano fatto in smart-working, mi è stata chiesta la pubblicazione di un comunicato stampa di scarsissimo interesse per il pubblico di lettori.
Nel dare il mio consenso, sono stato "responsabile", in sostanza, di una perdita di tempo quantificabile in una decina di minuti. Un'inezia, certo, ma pur sempre una perdita di tempo.
Nei giorni di smart-working il mio orario è sostanzialmente flessibile, quindi sommando queste piccole perdite di tempo, spese per articoli e comunicati stampa che posso benissimo definire superflui, dal bagno in mare di Capodanno di 5 persone di una società sportiva (sigh) all'aperitivo artistico (sigh), si arriva a un conteggio piuttosto sostanzioso di ore perse. Ed è questo il più grande cruccio del mio lavoro: spendere tempo semplicemente per soddisfare l'ego di chi ha un disperato bisogno di visibilità.
Tuttavia, tracciando un bilancio di questo periodo delle festività natalizie, anzi di tutto dicembre, il sorriso torna immediatamente: ho trascorso tanti momenti piacevoli, da solo o in compagnia delle persone giuste, e sono riuscito a fare gli incastri giusti, tra lavoro e tempo libero, riuscendo a "pilotare" il tempo secondo le mie migliori aspettative.
E oggi, mentre scrivo questo post, ho una piacevole sensazione: che il tempo non sia poi così volato e che sia riuscito a gustarmi ogni minuto.
Perdi tempo a volte a lavoro ma è pur sempre tempo retribuito, quindi che importanza ha? fallo e non ci pensare. Il tempo che veramente puoi governare è quello libero e so che per te dicembre è stato anche un mese di begli incontri, belle persone, bei pranzi, bei sentimenti. Alla fine questo conta, credimi.
RispondiEliminaMi piace la chiusa di questa tua pagina di diario. Perché non ne fai più spesso?
Un abbraccione.
In realtà non sono stato molto chiaro nello scriverlo, ma nei giorni in cui faccio smart working non orario preciso, ma un ora di inizio e una di fine: è come la reperibilità del medico, poi posso lavorare in tutto quell'arco di tempo o anche dieci soli minuti, ahah! Partiamo dal fatto che in quei giorni devo seguire il calcio locale, ma a parte quello, diciamo che in genere devo mettere le notizie indispensabili e importanti: quindi una notizia in più sostanzialmente inutile è una piccola perdita di tempo.
EliminaGrazie per aver apprezzato :*
"Quando si è adulti questi pensieri passano e iniziano, a poco a poco, quelli legati all'inesorabilità del trascorrere del tempo, che porta via tutto, in primis le persone a noi care."
RispondiElimina..e rimane un senso di buio in un periodo di luci accese.
Passo per un saluto ,felice per te e credo che l'aforisma ti abbia riconosciuto:)