Delicious: il film che spopola su Netflix non è così "appetitoso"


di Bonigol

Sta spopolando, in queste settimane (su Netflix) un film che mi ha incuriosito. Delicious, diretto da Nele Mueller-Stöfen è un thriller misterioso che sembra far leva su conflitto di classe e manipolazione psicologica per poi sfociare in qualcosa di diverso e inatteso. 

Una ricca famiglia tedesca si reca in villeggiatura in una loro casa della Provenza ma pochi giorni dopo il loro arrivo, al termine di una serata al ristorante, John (alla guida con tasso alcolico elevato) urta con l'auto Teodora, una giovane ragazza spagnola. Sua moglie Esther, fredda e perentoria, prende in pugno la situazione, convincendo la ragazza a non recarsi in ospedale, decisione che innescherà una serie di situazioni spiacevoli.

Il film invita a riflettere su alcuni punti focali come l'abuso di potere e le conseguenze delle proprie azioni. Le dinamiche tra i personaggi possono ricordare la prima parte del (poco esaltante) film Saltburn. Delicious però si addentra nella famiglia e nelle relazioni bloccate (all'interno di essa) dalla mancanza di comunicazione mettendo in luce i contrasti tra lo stile di vita apparentemente perfetto e la frustrazione delle proprie pulsioni represse.

Teodora rappresenta il meteorite che piomba sulla placida, fastosa vita di Esther, John e dei loro due figli (l'adolescente Philipp e la piccola Alba), aprendo crateri tra l'una e l'altro, seminando zizzania e tessendo una tela (questo il regista non s'impegna minimamente a celarlo)  mirata al conseguimento di un obiettivo finale che non verrà svelato fino alle ultime fasi del film. 

Ci sono componenti valide in questo thriller, ma sono tutte (o quasi) concentrate nei primi 40/45 minuti, dopodiché una sorta di impoverimento dei contenuti o un mancato approfondimento di basi che si erano gettate in precedenza, fanno sì che a vincere siano noia e prevedibilità. I risvolti sociali, più volte sventolati durante il film, introdotti da una scena bizzarra, durante la quale la famiglia resta imbottigliata nel traffico causato da scioperanti attivisti, oppure frasi come "Siamo in vacanza e l'ultima nostra preoccupazione è pulire", pronunciata mentre le formiche iniziano a banchettare sui resti di uno spuntino lasciato sul tavolo, non trovano il seguito che hanno lasciato supporre. 

Il film si chiude velocemente in se stesso appena passato il punto di ebollizione della curiosità e si arrampica su espedienti sbrigativi quanto improbabili (tali da mettere in discussione la natura di alcuni personaggi) facendo sì che il tanto preannunciato colpo di scena, si palesi, lasciando noi spettatori esterrefatti, ma anche un tantino delusi. 

Netflix, si conferma in questo tipo di produzioni, capace di sfornare belle idee e di metterle poi in mani che non si dimostrano in grado di valorizzarle. 

Qualche tempo fa (parere mio, sia chiaro) dissi che ogni 10 prodotti (tra serie e film) della piattaforma in questione, almeno 4 sono spazzatura vera e propria, circa 2 risultano decisamente brutti, altri 2 guardabili e al limite anche gradevoli e appena 2 riesco a valutarli come oggettivamente belli e ben fatti. Questo Delicious, che di "appetitoso" ha solo il titolo (e poco altro) per me sta decisamente sotto la soglia della sufficienza.

Commenti

  1. Concordo con te, amico mio. Premesse molto interessante, ma la scelta di creare shock nello spettatore ha invece un effetto negativo: il film prende una piega esagerata e vanifica l'effetto metaforico ricercato dal regista.

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  2. Non vedrò il film perché non nelle mie corde ma commento sulla qualità della dei prodotti Netflix: vista la quantità "industriale" ovvio che, a mio avviso, sia poca la roba che si salva, ma l'offerta è così vasta ed eterogenea che qualcosa di buono e a volte di molto buono esce sempre fuori. ;)
    Consiglio Adolescence intanto.

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