Io sono ancora qui: ode alla resilienza e alla memoria del popolo brasiliano (di Bonigol)


Di Bonigol

"Io sono ancora qui", dramma storico del 2024 diretto dal maestro Walter Salles, è un'ode alla resilienza e alla memoria del popolo brasiliano, oppresso dalla dittatura militare nel 1971. È una storia di grande intensità emotiva, un viaggio nel tempo che scava nel cuore della storia brasiliana attraverso la quotidianità dei Paiva, una famiglia benestante di Rio de Janeiro sulla quale capeggia lo sguardo di una donna straordinaria: Eunice Facciolla Paiva, madre di cinque figli e moglie di un ex deputato, finito nel mirino del sistema.

A darle volto è Fernanda Montenegro, icona del cinema mondiale, che ci regala l'ennesima interpretazione magistrale veicolando ai nostri sguardi la sofferenza, l'impotenza e l'angoscia di chi si è trovata a essere testimone e protagonista sfortunata di una pagina nera del passato.

Il film è basato sul romanzo di Marcelo Rubens Paiva (figlio di Eunice) ed è caratterizzato da aneddoti intimi, potenti e commoventi che, alternando passato e presente per ricostruire la vita di una famiglia spezzata dalla violenza del regime, rivelano un contrasto netto tra la spensieratezza del prima e le ombre rimaste con loro per sempre. 

Questa storia tocca Salles sul personale poiché egli da piccolo fu vicino di casa dei Paiva e restò colpito dalla loro vicenda e da tutto ciò che incupiva la politica brasiliana. Con la sua regia delicata e al contempo incisiva, capace di evocare atmosfere sospese e di dare voce ai silenzi assordanti della Storia, il regista richiama l'attenzione sulla vergognosa pagina dei desapareçidos (accusati di cospirazione contro il governo militare o semplicemente sospettati di custodire informazioni preziose) che non hanno fatto più ritorno a casa. Quando si parla di simili episodi è facile riportare alla mente i periodi di dittatura che hanno caratterizzato Videla in Argentina e Pinochet in Cile, ma è importante scavare anche nel resto del Sud America per conoscere realtà meno note ma anch'esse impattanti sulla gente.

Eunice mostra straordinaria sensibilità, incarnando la forza e la fragilità di una donna che non si arrende di fronte alle avversità. È lei a tenere in piedi la famiglia nel momento più buio, nonostante la totale assenza di notizie chiare.

Nel film c'è anche un cameo di Fernanda Montenegro (madre della Torres) che il pubblico europeo conosce soprattutto per il ruolo da protagonista in Central do Brasil, film col quale Walter Salles aveva già "flirtato" con il premio Oscar nel lontano 1999. Questo  toccante dramma, infatti, è stato premiato il mese scorso dall'Academy come miglior film in lingua non inglese.

Il messaggio che passa attraverso "Io sono ancora qui" è l'invito a non dimenticare le ferite del passato per costruire un futuro di giustizia e libertà.

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