Lee Miller: un inno all'importanza delle donne nella storia (di Bonigol)

di Bonigol

Dopo un "travaglio" in pre-produzione durato quasi dieci anni (la realizzazione del film venne annunciata nel lontano 2015), Lee Miller, biopic drammatico diretto da Ellen Kuras, incentrato sulla coraggiosa e per molti versi rivoluzionaria figura di Elizabeth "Lee" Miller, è finalmente giunto a noi. 

A tutti sono ben note le immagini "catturate" da Miller, in Europa, durante la Seconda Guerra Mondiale e in questo film possiamo scoprire (più di) qualcosa sull'occhio geniale che ha saputo immortalarle. 

Le vicende narrate si concentrano in particolare sul periodo in cui la donna (alla quale dà volto, corpo e anima una straordinaria Kate Winslet) dopo una brillante carriera come modella e musa di artisti surrealisti (come Man Ray) decide di reinventarsi come fotoreporter di guerra, in virtù della sua passione per la fotografia e nel nome dell'informazione. Lee Miller ci rende partecipi delle sue scelte "portandoci" con lei tra paure e incertezze in prima linea, costretta a  sfidare anche le restrizioni imposte alle donne; non si accontenta di stare dietro le quinte; vuole vedere con i suoi occhi, sentire sulla sua pelle e documentare la realtà brutale del conflitto. 

Questo la porta in luoghi pericolosissimi, dove la morte è una presenza costante.  A lei si devono molte documentazioni dal valore storico inestimabile, come ad esempio la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald. Attraverso il suo obiettivo, Miller testimonia la nuda realtà del fronte ma anche le lotte nascoste "dietro le quinte" cercando di portare alla luce la sofferenza delle vittime.

Il film su Lee Miller, però, non è solo la storia di una fotografa di guerra, ma è il racconto di una donna che ha costantemente sfidato le convenzioni della sua epoca. Non sono i soldi (che di certo non le mancavano), l'ambizione o la ricerca della notorietà a spingerla in questo azzardo ma la grande ostinazione nel voler testimoniare l'orrore per non farlo cadere nell'oblio.

E c'è di più. C'è una sua sensibilità artistica, questo sguardo particolare sul mondo che si riflette anche nei suoi reportage fotografici. Non si limita a scattare foto oggettive, ma cerca di imprimere nell'immagine l'umanità, il dolore e (a volte) la tenerezza delle persone che sanno lottare per sopravvivere in un contesto disumano. 

Oltre a Kate Winslet, il cast include attori come Alexander Skarsgård, Marion Cotillard, Josh O'Connor e Andy Samberg, oltre a un suggestivo cameo di Noémie Merlant.

La trama si basa sul libro "The Lives of Lee Miller" scritto da su figlio Antony Penrose (divenuto anche lui fotografo), che offre il ritratto intenso di una donna indipendente e determinata a lasciare un'eredità indelebile nella storia della fotografia e del giornalismo di guerra.

Attraverso i racconti (che includono sentimenti e fragilità) estratti dalla biografia, lo spettatore viene invitato anche a riflettere sull'importanza delle donne nella storia, sul potere delle immagini e sulla capacità umana di fronteggiare l'orrore. 

Voto: 7+

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