Eppure soffia: la poetica invettiva di Pierangelo Bertoli sui crimini dell'uomo contro la natura

Una delle più celebri canzoni di Pierangelo Bertoli è un duro attacco all'uomo per i crimini perpetrati contro la natura, crimini che vengono etichettati come semplici "errori" perché alla fine lasciano indifferenti gran parte della popolazione. "Eppure soffia" è una canzone di denuncia contro l'inquinamento, contro la società capitalistica, contro l'avidità e la brama di potere dell'uomo. Non è casuale, infatti, la citazione della Guerra Mondiale. L'uomo che distrugge la natura è lo stesso che è pronto a distruggere i propri simili e a trasformare la terra "in un nero sudario", sempre per interessi economici, come ci racconta la triste attualità dei giorni nostri. E se partisse alla scoperta di nuovi mondi, nello spazio, l'uomo sarebbe sempre pronto a fare guerre. 

Bertoli, in "Eppure soffia", alterna immagini che richiamano la bellezza e la solennità della natura a quelle, orribili, che evocano la devastazione dell'uomo: le fabbriche che riversano rifiuti nei fiumi o fumi nel cielo, le piogge chimiche e infine anche la bomba provata dal falso progresso, riferimento agli esperimenti della Francia, al largo della Polinesia, con le proprie testate nucleari. 

"Eppure il vento soffia ancora" è il potente ritornello della canzone: l'uomo cementifica, taglia foreste, inquina mari e fiumi, ma il ciclo della natura prosegue. Il vento continua a soffiare, scompigliando i capelli delle donne oppure muovendo leggermente steli e petali dei fiori. 

"Eppure soffia" testimonia la resistenza della natura di fronte alla violenza dell'uomo, quella natura che è espressione di infinito, a confronto con la debolezza e la limitatezza dell'uomo. Con immagini forti e contrasti, l'autore, rassegnato all'impossibilità di un cambiamento, denuncia l'avidità e l'indifferenza umana. Oggi la questione ambientale è tornata prepotentemente al centro del dibattito pubblico: l'uomo non è cambiato, anche se una significativa coscienza ecologica, nel corso dei decenni, ha iniziato a maturare. 

Eppure soffia: il testo della canzone di Pierangelo Bertoli

E l'acqua si riempie di schiuma, il cielo di fumi

La chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi

Uccelli che volano a stento malati di morte

Il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte

Un'isola intera ha trovato nel mare una tomba

Il falso progresso ha voluto provare una bomba

Poi pioggia che toglie la sete alla terra che è viva

Invece le porta la morte perché è radioattiva

Eppure il vento soffia ancora

Spruzza l'acqua alle navi sulla prora

E sussurra canzoni tra le foglie

Bacia i fiori, li bacia e non li coglie

Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale

Ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale

Ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario

E tutta la terra si è avvolta di un nero sudario

E presto la chiave nascosta di nuovi segreti

Così copriranno di fango persino i pianeti

Vorranno inquinare le stelle, la guerra tra i soli

I crimini contro la vita li chiamano errori

Eppure il vento soffia ancora

Spruzza l'acqua alle navi sulla prora

E sussurra canzoni tra le foglie

Bacia i fiori, li bacia e non li coglie

Eppure sfiora le campagne

Accarezza sui fianchi le montagne

E scompiglia le donne fra i capelli

Corre a gara in volo con gli uccelli

Eppure il vento soffia ancora

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