House of Dynamite: la minaccia nucleare raccontata con tre grossi punti deboli (di Franco Battaglia)
Di Franco Battaglia
House of Dynamite è una storia che funzionerebbe, forse, se arrivasse un grappolo di missili nucleari sul suolo americano, puntando città diverse. Sarebbe l’inevitabile inizio (con fine brevissima) di un botta e risposta micidiale.
Ma risulterebbe anche un copione che tutti hanno ben chiaro in mente come l’inevitabile legnata di follia di un mondo sempre in bilico. Siamo una casa imbottita di dinamite che potrebbe esploderci sotto il sedere da un momento all’altro. Ma non serve la Bigelow a sottolinearlo.
E un film su un dato di fatto ben presente a tutti, avrebbe un fascino (chiamalo fascino!) relativo.
E allora puntiamo le carte su un solo missile che non si capisce da dove parte, primo punto debole, e che non si capisce per quale motivo non si intercetta, secondo punto debole (le torri hanno insegnato tanto).
Il tutto da tre visuali differenti che finiscono col pestarsi i piedi e risultare, alla fine, ripetitivi. Terzo punto debole.
Ed ecco che la narrazione a scavare sulle paure, le debolezze, i paradossi, le storie personali, i malintesi, i melodrammi - e anche le ingenuità - tra chi deve prendere decisioni fondamentali nel giro di minuti, è presto tracciata, con un Presidente visibile solo nella terza traccia, che si affida nel momento cruciale ad un consulente militare e alla moglie in safari, pensa come rosicano quelli di House of cards...

Non si tratta di voler pignoleggiare a tutti i costi, ma melodrammatizzare facendo leva sulle emozioni primarie e tralasciare elementi cardine che non avrebbero mai potuto originarie storie così "pugno allo stomaco" lo trovo quanto meno scorretto.
RispondiEliminaLo hai visto tu Riky?
Melodrammatizzare facendo leva sulle emozioni primarie non lo fa solo questo film, ma tanti altri film, serie tv... anche anime, ahimé, ahah!
EliminaNo, non l'ho visto..non amo molto questo tipo di film americani...
EliminaCaro Franco, non ho visto il film ma ormai tra realtà e finzione e/o immaginazione esistono legami troppo flebili. Purtroppo. Le scene da film le viviamo troppo spesso nella quotidianità. Ed è questo il dato allarmante.
RispondiEliminaVero, dobbiamo riscoprire il valore dei legami. E rafforzarli!
EliminaEcco un film sul quale siamo pienamente d'accordo. La Bygelow solitamente mi piace ma questa trama, pur essendo attuale (in quanto minaccia incombente) è quasi anacronistica (la minaccia dal cielo, vista in almeno una mezza dozzina di film). È stato come guardare un film noioso da tre prospettive diverse e in ognuna di esse la sensazione era che mancasse proprio il film stesso. Quasi irritante. Concordo sui punti deboli (e ne avrei aggiunti, pure).
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