Canzone del 1998 che dà il titolo all'omonimo album, "La favola di Adamo ed Eva" è uno dei brani più iconici di Max Gazzè. Il cantautore romano fu lanciato nel 1997 dal primo singolo di quel disco, l'irresistibile "Cara Valentina", conquistando visibilità grazie a "Disco per l'Estate" e al Festival di Sanremo edizione 1999.
Gazzè, ne "La favola di Adamo ed Eva", ci regala un verso strepitoso che riflette l'attuale congiuntura economica:
Chiedo venia, trovo un po' esagerato
Pagare tre volte un litro di benzina
Sentirsi ridire con sorrisi di rame
Che sono costretti dal mercato dei cambi
Ma andate a cagare voi e le vostre bugie
Un'invettiva nell'ampio di un discorso di ampio raggio sulla società. Gazzè, assieme al fratello Francesco (co-autore del testo), individua in particolar modo nella "Favola di Adamo ed Eva" l'inganno della società consumistica, un paradiso artificiale in cui l'uomo e la donna vivono circondati da ogni bene superfluo. Il cantautore romano non si pone su un piano metafisico, non specifica in questi versi, in sostanza, che il fine ultimo sia la vita ultraterrena, ma è facile immaginare, nella sua (giusta) visione, che il senso della vita dell'uomo siano i sentimenti, le relazioni costruite (amore, amicizia, famiglia) e non l'effimero, che nel videoclip è rappresentato da un'automobile, un bene materiale che può anche dissolversi in un istante.
Nella società consumistica, l'uomo è costantemente portato ad agire: il weekend diventa motivo di stress per le lunghe file autostradali, perché tutti, in modo convenzionale, organizzano la "gita fuori porta", mentre il lavoro viene vissuto in maniera ossessiva per costruirsi un futuro che però è "toccare, mangiare, tossire, ammalarsi d'amore": continuare cioè a vivere seguendo i dettami del puro consumismo, che finisce anche per inquinare i rapporti d'amore. Delle nevrosi del rapporto di coppia nella famiglia borghese, in fondo, ne hanno parlato a lungo letteratura, cinema e anche cantautorato (De Andrè e Gaber su tutti). Ma l'uomo, per seguire la favola di Adamo ed Eva, ha perso di vista lo scopo ultimo della vita: amare.
Vabbè, ma noi abbiamo rubli in quantità.
RispondiEliminaahahahah, eh sì, ci tocca comprare rubli! 😁
EliminaMo' però addirittura "strepitoso" ciò che tutti sapevano e già dicevano da anni, mi sembra un tantino esagerato, semmai un esatto ribadire qualcosa di lampante.
RispondiEliminaAd esempio, a fare i rivoluzionari, oggi, bisognerebbe urlare con forza estrema che bloccare un paese che parte in guerra si può, E SENZA SPARARE UN COLPO. Ma pochi lo dicono e non vengono ascoltati, certo ci sarebbe da sacrificare qualcosa della nostra pasciuta e comoda vita, forse questo ci spaventa. Ad esempio non comprare più gas dall'immondo. Neanche una fiala.
Sii per me è un verso strepitoso: perché rende un concetto banale in forma molto "teatrale". L'espressione "Sorrisi di rame" è fantastica. Così come il "Andate a cagare", parole non molto poetiche :D
EliminaSul gas non sono d'accordo: noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte senza sprechi energetici (tipo i negozi con 26 gradi e le porte aperte), ma non è giusto pagare noi le conseguenze delle scelte altrui (tipo il razionamento del gas, o pagare altro gas a prezzi triplicati).
É un continuo addossare responsabilità alla cittadinanza.
Se non compriamo più gas ci rimetteranno proporzionalmente anche industrie floride, sono del parere che tutti dobbiamo stringere la cinghia, prima fermiamo questo scempio di guerra, meglio è. A me sinceramente fanno ridere fanno ridere 'ste sanzioni a peso. Come un embargo ad una macelleria che non potrà più vendere rigaglie, ma solo pollo e filetto..
EliminaAppunto, le sanzioni sono inutili.
EliminaCi tagliamo le parti basse senza avere alcun effetto.
Canzone che adoro, e che hai analizzato perfettamente. Tra l'altro una delle poche dove non viene maltrattato da una donna! :D (Scherzo... più o meno 😅)
RispondiEliminaahahah :D in effetti si fa maltrattare spesso!
Elimina