"Metà Africa Metà Europa" è uno dei brani contenuti in "E io ci sto", l'ultimo disco di Rino Gaetano, uscito nell'ultima parte del 1980. Un disco che contiene il testamento artistico di Rino, "Scusa Mary", una sorta di seconda parte di Aida, ma anche un pezzo fortemente dissacrante come "E io ci sto".
"Metà Africa Metà Europa" è una canzone con sonorità simili a "Scusa Mary" che si basa su un'evidente metafora. È l'Italia a essere "Metà Africa Metà Europa" e lo capiamo da quel "legata all'America". E Io ci sto è un disco pervaso da un forte sentimento anti-americanista, da una critica verso il colosso statunitense che faceva il bello e il cattivo tempo sulla scena mondiale.
L'Italia, come noto, era al centro degli interessi degli Usa, negli equilibri della Guerra Fredda con l'Unione Sovietica. In Italia infatti c'era il partito comunista con il maggior seguito e il maggior peso elettorale. Gli Usa dovevano essere certi che l'Italia mantenesse la propria posizione nel Patto Atlantico ed era fondamentale che la Democrazia Cristiana conservasse il proprio potere e la propria influenza. La storia d'Italia di quel tempo è fatta di interferenze lecite e illecite, di attività di servizi segreti deviati. L'Italia doveva mantenere il proprio ruolo. Ed era una terra preda di speculazioni finanziarie.
Protagonista anche la Massoneria, la P2, che allunga le sue radici ovunque. Gli affari dello Ior ("I riti tribali di stregoni cardinali"), la corruzione della politica ("I ministri triviali"), l'Italia-Africa è terra "bruciata" in tutti i sensi. Anche dalle bombe, dalla stagione delle stragi, la strategia delle tensione finalizzata alla formazione di un governo autoritario o più semplicemente a evitare svolte a sinistra, facilitando la conservazione del potere.
L'Italia è Africa perché è in balia del potere (come i popoli dell'Africa sono in balia dei dittatori e delle grandi potenze mondiali), ma è anche Europa: Europa intesa come Borghesia. I movimenti sessantottini, nati dall'esperienza francese, dovevano portare l'immaginazione al potere e invece i protagonisti di quelle lotte si sono "borghesizzati", accontentandosi "per i propri interessi, per i figli e noi stessi" del posto sicuro, di una vita appunto da borghese.
La canzone si conclude con un verso emozionante:
qualcuno è stato ucciso
Nel cielo, nel mare dell'Africa
Il disco fu registrato nell'estate del 1980 e il pensiero va immediatamente alla Strage di Ustica, un altro dei grandi misteri della storia d'Africa, pardon, d' Italia.
Metà Africa Metà Europa
Africa, il sole, le dune, è Africa
Lontana, ma legata all'America
I riti tribali di stregoni cardinali
Di ministri triviali, è Africa
Africa, terra nera bruciata, è Africa
Le bombe, il sangue, è Africa
Una mamma che prega, un fermo di polizia
Uno sparo, un ferito, è Africa
Africa, ma per te che lavori e non ridi
Per chi come te più non gioca
Questa terra è ancora Europa
Europa, le lotte di classe, è Europa
La difesa del posto, è Europa
Per i tuoi interessi, per i figli e noi stessi
Per chi c'è e chi è disperso, è Europa
Africa, il mare trasparente, è Africa
Ma nella storia c'è ancora una svastica
Un ricordo preciso, qualcuno è stato ucciso
Nel cielo, nel mare dell'Africa
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