Festa di laurea: Pupi Avati celebra l'amore puro e il doppio lato della nostalgia


Malinconico, intimista e amaro. "Festa di laurea", film del 1985, riflette perfettamente le caratteristiche del cinema di Pupi Avati. É una pellicola imperniata su un'altra grande performance di Carlo Delle Piane, nei panni del protagonista Vanni Porelli. Che, con un anno di anticipo, diventa l'alter-ego di  Franco Mattioli, il protagonista di "Regalo di Natale", interpretato da Diego Abatantuono. 

Nella pellicola successiva il personaggio di Delle Piane è il rivale in scena, l'avversario al tavolo da gioco, in "Festa di laurea" è un vero e proprio alter-ego, un perdente che si fa trascinare dalle debolezze, ma con un diverso approccio alla sconfitta. 

Mattioli si fa vincere dal demone del gioco, facendo progressivamente spezzare il legame con la moglie Martina, Porelli si è invece separato dalla moglie, dopo un bacio ricevuto dall'affascinante Gaia Franchi (Aurore Clément), perché infatuatosi e quindi innamoratosi di quest'ultima. A fare la differenza è la forza della memoria. Vanni conserva la memoria della gioia per quel bacio inaspettato, l'ha cristallizzato e prova emozioni, finendo per idealizzare la figura di Gaia. Nonostante la donna gli dimostri che quel bacio non significasse nulla all'epoca, tanto meno ora. Franco Mattioli invece getta al vento il vero "Regalo di Natale", l'opportunità che il fato gli dà, facendogli incontrare casualmente, in un hotel, la ex moglie: ma l'uomo non ha più ricordi, è svuotato, e non la riconosce. 


Vanni Porelli è un perdente come Franco Mattioli, ma diversamente dai personaggi di "Regalo di Natale", è un perdente che può camminare a testa alta. Non si può non apprezzare la sua genuinità, il suo garbo, il suo avere sempre una bella parola per gli altri, anche quando le cose non vengono fatte al meglio, ma soprattutto il suo amore. Quello verso il figlio, interpretato magistralmente da Nik Novecento, quello verso Gaia: seppur visto dai più come una debolezza del Porelli, è invece un amore puro, non corrisposto, disinteressato. 

Ciò che conta per Vanni non è la felicità propria, ma quella della donna: quella felicità che lui cerca di donarle, organizzando una festa di laurea, per la figlia di lei, identica a quella di cui la donna conserva un magnifico ricordo. Vanni si indigna, per i tradimenti subiti da Gaia da parte del marito fedifrago, ma non pensa che quella situazione avrebbe potuto avvicinare la donna a lui.  Lo fa solamente per renderla felice, senza alcun interesse più o meno nascosto. 

E poi c'è la nostalgia, in questo film, che viene descritta perfettamente in entrambi i suoi lati. Gaia è infatti una donna infelice: invece di separarsi dal marito e dalla finzione di una vita alto borghese, che evidentemente le sta stretta, insegue la felicità cullando il ricordo di un momento felice, la sua festa di laurea. Tuttavia è uno stato d'animo che provoca solo rimpianti: gli sforzi di Vanni, nell'organizzazione, sono vani in partenza, perché il problema è il presente e le soluzioni sono diverse dal farsi cullare da ricordi e nostalgia. 

"Festa di laurea" è anche una sagace critica all'alta borghesia, quella che De Andrè in "Storia di un impiegato" faceva a pezzi nel brano "Al ballo mascherato": persone superbe e schizzinose, che disprezzano il lavoro umile di chi ha rimesso a posto una bicocca con il proprio olio di gomito, finendo invece per impuntarsi su sciocchezze come le scritte impresse sulla ceramica dei piatti, o schifando un gustoso piatto di spaghetti, perché è cibo povero. 

É un'alta borghesia che vive di apparenze, come il filmino dell'avvocato, che finisce per celebrare il ricordo finto di qualcosa che non c'è, finta come la felicità esibita a uso e consumo della telecamera in mano dell'avvocato Melloni.



Commenti

  1. Poesia malinconica, questo bellissimo film di Pupi Avati. Azzeccatissima citazione deandreiana, del resto sei un intenditore.

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    1. grazie amico mio. È stata una delle nostre migliori visioni "congiunte"

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  2. Non conosco la pellicola ma devo assolutamente recuperare! Da fan di Regalo di Natale e Rivincita, e del grande Carlo Delle Piane.

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    1. Grande Ema, grazie per la raffica :D. Questo è un film diverso da Regalo di Natale! Potrebbe non piacerti, è un po' più lento e non c'è ovviamente l'elemento della tensione data dal "rettangolo verde".

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