This is the time to remember: no, this is the time to celebrate


"This is the time to remember". Le note della canzone di Billy Joel fanno da ideale colonna sonora ai miei pensieri per il tuo ingresso nei favolosi "quaranta".

Passioni in comune ci hanno unito, eppure siamo stati e siamo così diversi. Probabilmente il punto di forza del nostro rapporto è questo: abbiamo sempre voluto essere noi stessi, con rispetto reciproco, senza doverci specchiare per forza nell'altro. 

Certamente siamo sempre stati due giocherelloni e tra noi è nata un'intesa immediata. Eravamo due ragazzetti di prima media e ancora mettevamo mano a qualche giocattolo, che poi sarebbe stato rapidamente sostituito dai videogiochi del Commodore64 e del Pc, davanti ai quali abbiamo passato tanti pomeriggi. Mortal Kombat, i Fifa e i giochi di calcio, gli sparatutto. Anche se poi molte volte io ti guardavo giocare, perché era uno spettacolo vedere giocare uno bravo come te. Gli streaming di youtuber impegnati nei gameplay: noi ci siamo arrivati molto, molto prima. 

Io ti osservavo, notavo la tua concentrazione, le smorfie a volte impercettibili, poi arrivavano le urla improvvise, grida di gioia o di rabbia, i "ruggiti" di diverse tonalità, le formidabili imitazioni dei suoni che uscivano dalle casse del computer. E giù risate.  

In fondo il cuore della nostra amicizia è sempre stato questo. Ridere insieme. Far ridere l'altro, anche se tu di più. Divertirsi anche con un foglio di carta e due matite. Non abbiamo mai voluto essere al centro del mondo, anche se tu sei sempre stato bravissimo con ogni strumento musicale e te la cavavi alla grande come portiere di pallanuoto. Non c'era bisogno dell'attenzione degli altri, o di essere capiti dagli altri: il loro mondo era lì, i nostri mondi invece ce li creavamo, li plasmavamo e ce li godevamo insieme, a suon di risate. Forse non ci siamo mai confidati troppe cose, perché non ci interessava chiedere all'altro possibili soluzioni ai problemi. Era sufficiente passare il tempo insieme e ridere: ai problemi avremmo pensato domani e comunque li avremmo visti più piccoli. 

Abbiamo litigato una sola volta, sui banchi di scuola, non era né colpa mia, né tua, ma di un'insegnante che non spiccava per empatia. Ma è stato bello così,  perché poi abbiamo fatto pace davanti a una bustina di figurine di "Holly&Benji", che in quell'anno tornava di moda, grazie alla ritrasmissione su Canale 5.  Non sei mai stato un fanatico di calcio, però dall'Europeo del 1996 ci guardiamo insieme, a casa mia, almeno una partita dell'Italia: una piccola tradizione mai interrotta. E quante ore a calciare un pallone nel cortiletto davanti a casa tua, quando si poteva farlo tranquillamente, senza paura che qualche tiro finisse in strada. 

Mi mancano un po' quei tempi spensierati ed è normale. Mi mancano i tiri con il pallone, le merende con popcorn e patatine, mi manca guardare con te il Lion Trophy Show. Ricordo quando registravi con il videoregistratore per riguardare le trasformazioni dei "robottoni" dei Super Human Samurai: consumavi il tasto pausa per capire al meglio ogni dettaglio. Oggi basta aprire Youtube: vediamo e rivediamo tutto, addio magia. Tuttavia la malinconia e la nostalgia per il passato passano in fretta. Mi basta pensare alla tua risata speciale, quella che cerchi di trattenere, ma è fantasticamente fragorosa. Perché oggi basta la scusa di mettere mano a un videogioco vintage e ci ritroviamo lì, tu sempre con la lunghissima coda, io con i capelli brizzolati, a divertirci come più di 20 anni fa. E io che ti sfido a farmi ridere e immancabilmente tu trovi il modo di farlo, come quella volta con "meno Hexen", ed è forse per questo che non amo Lol, così come non amo i gameplay degli Youtuber, perché io ho già avuto la fortuna di avere come amico il numero 1 dei comici e il numero 1 dei "gamers", una persona speciale, che sa sempre trasmetterti il buonumore.   

Insieme a te, lo ammetto, ho coltivato una "tecnica speciale" e bizzarra, grazie alla capacità della mia mente di trattenere tantissimi ricordi: saper trasformare una scena di vita quotidiana in un aneddoto divertente, il normale in eccezionale,  plasmandolo con le parole, giocando con la mimica facciale e con la voce. Giocando appunto, perché in fondo, siamo ancora due giocherelloni. Ed è un peccato che la gente non la abbia capito fino in fondo, perché quella allegria e quelle risate le sappiamo trasmettere, come ben sa l'ignota bella bionda che era seduta di noi quella volta al cinema, durante le festività natalizie del 1997. 

"This is the time to remember".  Dai ricordi passo alle celebrazioni, quelle per un'amicizia che dal 1994, quindi da quasi 30 anni, mi lega a un gigante di un metro e 94 cm. E che in sua compagnia fa sentire pure me, un gigante. 

Due giganti giocherelloni. E mi piace pensare che se il mondo fosse un po' più giocherellone, non sarebbe certamente un mondo perfetto. Ma sarebbe un mondo più divertente. 

Commenti

  1. Un omaggio delicato e che tracima affetto, bellezza per quello che è stato e consapevolezza per ciò che si è, sapendo che tutto quel mondo che riosservi e racconti con sana nostalgia, è servito al Riki di oggi e alle persone cui vuole bene e che gli vogliono bene; omaggio anche al rispetto, alla gioia, a quel divertimento che di certo manca al mondo di oggi, e manca a tante persone che non sanno proprio di cosa si parla, quando leggono di Amicizia.

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    1. grazie per avere apprezzato, Franco, grazie anche per il messaggio che mi hai mandato in privato, che ho apprezzato tanto. Queste righe sono state ferme per 2-3 "compleanni" del mio amico. Oggi era il momento di tirarle fuori dal cassetto. E le ho anche stampate, perché lui, così a-social, deve leggerle :)

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  2. Bellissima e originale "dichiarazione di amicizia"...che poi altro non è che bene allo stato puro, innaffiato e curato con la forza e la complicità dei sorrisi . Dobbiamo e possiamo ancora crederci alla forza del bene ,quella spinta così naturale che ci abita dentro e spesso non ascoltiamo. Questo post ne è un bellissimo esempio e conferma da sé il valore del bene che dura nel tempo.

    Ciao e buon fine settimana :)

    L.


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    1. È una persona a cui tengo tantissimo..possiamo non sentirci e vederci per 364 giorni ma la mia amicizia e il mio affetto sono sempre forti, fortissimi, perché è un rapporto che ha salde radici. Poi quando il caso ti permette di avere una domenica quasi del tutta libera per partecipare alla festa dei 40 anni di questo mio carissimo amico, beh, allora a volte penso che ci sia davvero una mano "invisibile" e trascendentale che ha fatto un simpatico scherzo per permettermi di partecipare a un momento per me importante.

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  3. Quando il fondo di un'amicizia è ridere insieme, per me quella non può che essere una meravigliosa amicizia. Vi auguro ancora moltissime risate insieme :)

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  4. Ma favolosi quaranta de che? Che io ancora mi devo riprendere dai 30 e continuo a sentirmene meno di 20 🤣
    Io sono andato avanti un po' di più coi giocattoli, anche se tra la seconda e la terza media, sostituivo i LEGO alle Mini 4WD (il modellismo faceva meno infantile ma sempre di giocattoli si trattava). Ma nell'astuccio non sono mai mancate le Micro Machines, per passare il tempo durante le noiosissime lezioni.
    Lion Trophy Show 😍
    Nel corso degli anni scolastici anche io ho avuto compagni coi quali si rideva con poco, dei perfetti Beavis and Butthead 😅

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    1. io me ne sento 50 :D!
      No, noi abbiamo sostituito ai giocattoli i videogiochi. Poi c'era sempre il Pro Action Football, o il subbuteo!

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