Pilotare il tempo, ragionavo qualche giorno fa, ricordando anche quanto il tempo sembrava scorrere lentamente o velocemente, da bambino o ragazzino, a seconda degli stati d'animo.
In quel periodo l'estate era veramente la stagione più attesa: la scuola si fermava, non c'era più l'obbligo della sveglia e si poteva trascorrere tanto tempo fuori casa. E con gli amici erano ore e ore di gioco.
L'estate era speciale, ma tutto sommato lo era ogni periodo, nell'età della spensieratezza e delle minime responsabilità. L'estate, diciamo, aveva solamente una marcia in più.
Il venerdì, invece, non è mai stato per me fonte di particolare attesa. Troppo breve il weekend per staccare dalla routine scolastica. Ai tempi dell'università significava il ritorno a casa, ma con gli amici, il tempo trascorso nel mitico appartamento di via Begatto a Bologna riporta anche oggi pensieri piacevoli: solo una volta, all'inizio di questa avventura, nel salutare mia madre - avevamo da poco pranzato insieme - ho sentito un po' di stretta al cuore.
La vita, d'altra parte, è un insieme di separazioni, temporanee o definitive che siano. Anche all'interno di una vita abitudinaria che uniforma giorni e attese (e l'uniformare non ha affatto accezione negativa): pensate infatti a quando ci separiamo dalla felicità.
La verità è proprio questa: non esiste una condizione perenne di felicità: anche raggiungendo tutti quegli obiettivi "materialistici" che ci poniamo in vita, non saremo mai felici.
E non perché, parlando alla Schopenhauer, per ogni desiderio esaudito c'è sempre un nuovo desiderio da soddisfare e un atteggiamento di irrequietezza, un non accontentarsi, da parte di uomini e donne; ma semplicemente perché la felicità è uno stato di animo che riguarda la nostra sfera affettiva e non quella razionale-materialistica.
Basta poco, dunque, per cogliere attimi di gioia: e nelle separazioni giornaliere, ci sono anche quelle dai momenti di felicità. Che per nostra fortuna, si susseguono, anche se spesso non ce ne vogliamo accorgere. Vivere ogni giorno significa assaporare comunque la felicità.
Per me la parola chiave è intensità.
RispondiEliminaUna persona che conduce una vita intensa sente l'attimo, lo fa suo, non pensa subito al successivo.
Assapora i momenti, li governa.