Treni da aspettare, da prendere, da guidare


Questa frase del calendario geniale mi ha fatto sorridere, perché amo la metafora del treno e l'ho ritrovata in alcune canzoni per me speciali.

Il treno è citato da Rino Gaetano in "Al compleanno della zia Rosina". Al di là della sagacia del cantautore crotonese e dei suoi messaggi anti-sistema, penso in questo momento alla interpretazione più banale che ho dato alla canzone, quando ero ragazzo: quella della rassegnazione di un uomo oramai condannato ad affrontare un destino avverso. 

C'è poi "Felicità" di Lucio Dalla, che immagina appunto la felicità personificata nel passeggero di un treno notturno: noi siamo alla stazione, cercando di intercettare quel convoglio alla fermata, non sapendo però che quel passeggero non si fermerà. 

Un altro cantautore bolognese, Cesare Cremonini, in "Nessuno vuole essere Robin" paragona i giorni a dei treni: il tempo e le nostre aspettative partono e ci sfuggono, certamente in orario, e noi, figurativamente dei capostazione, non riusciamo a tenere il traffico sotto controllo.

Generalmente noi utilizziamo questa metafora per indicare invece le occasioni della vita, o i possibili cambiamenti. Treni da prendere e non da aspettare. È vero, a volte la direzione è diversa da quella che ci auspicavamo. Ecco perché i treni non vanno semplicemente presi, ma guidati.

Io ammetto di rimanere troppo in stazione.

Ma non ci sto così male: e mi piace raccontarvi, a modo mio, ciò che vedo.

Commenti

  1. A volte anche a me sembra di stare più tempo in stazione che su un treno che mi porti dove voglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai cosa penso? Che in realtà siamo in tanti in stazione. È non è un male, anzi.

      Elimina
  2. Ehehe preferisco il treno "che mi passa dentro senza stazione / sto viaggiando senza biglietto né destinazione" XD
    In ogni caso io sempre pensato: meglio essere capotreno o padrone della stazione stessa...

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahah, grande citazione (Il corpo che cambia dei Litfiba, per chi non sapesse). Mi piace la tua visione: infatti il succo della citazione è quello.

      Elimina
  3. A me sembra di stare su Snowpiercer, pronti a scossoni, frenate brusche, strani vagoni, stazioni impervie, fermate improvvise...certo non ci annoiamo.. 😉🍀🍀

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Riprendo il messaggio scritto a Sara: la maggioranza sta in stazione (e non è un male), ma ci sono persone che salgono su molti treni (e questo non è un bene assoluto, eh, sia chiaro). Tu tra questi!

      Elimina
  4. Quale treno potremmo prendere senza fermarci in stazione?Possiamo fare però del treno la nostra stazione :)

    Comunque Riky te riesci a tenere insieme treno ,stazione e canzoni attraverso l'unica connessione!😉

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti correggo: fare della stazione il nostro treno, no? :D

      Mi ha fatto sorridere questo tuo commento e aggiungo, sempre sorridendo, che il personaggio preferito del mio manga preferito diventa simbolo di libertà:

      "Questo messaggio è una metafora molto significativa per i lettori. Non conta in sostanza perdere o vincere, nella vita, ma la libertà: la libertà di affermare il proprio "io" (nel rispetto ovviamente delle regole e del prossimo), perché i nostri occhi vedranno delle cose che nessun'altro vedrà allo stesso modo. Quando osserviamo il mare, ad esempio, proveremo delle sensazioni uniche: non saranno le stesse degli altri. Nella vita dobbiamo trovare quindi il nostro percorso, senza perdere tempo a confrontarci con gli altri o inseguendo il modello degli altri, che è un comportamento deleterio per noi, perché ci snaturiamo, finendo per essere infelici. La libertà, dai condizionamenti in primis, è la nostra forma massima di espressione e come tale, ci permette di realizzarci pienamente".

      Libertà che ci connette al piu' grande, Fabrizio De Andrè:

      "Il verso più bello della canzone esprime con grande forza la felicità che si prova in un istante, in un momento. L'indomani infatti proveremo subito nostalgia, per quelle sensazioni così forti che stiamo provando e che non rivivremo. Ora l'amore diventa simbolo della libertà. L'amore vero, puro e incontaminato, che supera infatti ogni barriera "terrena", ogni regola imposta dalla società. Prende forma la grande metafora della canzone: la libertà è il dono più grande che ha l'uomo. Libertà di amare, libertà di sprigionare la propria fantasia, la propria creatività cantando una canzone, scrivendo una poesia, disegnando o dipingendo".

      Forse è una connessione troppo ardita anche per me :D

      Elimina



    2. Ti correggo: fare della stazione il nostro treno, no? :D


      Ci può stare benissimo,perché si va per metafora e siamo sempre noi a dargli una collocazione,il mio senso era che nonostante sia realisticamente impossibile prendere un treno senza fermarsi alla stazione, quest'ultima potrebbe anche rappresentare metaforicamente un sostare,osservare senza movimenti esteriori il viaggio intrapreso sul treno che ci passa dentro.


      Forse è una connessione troppo ardita anche per me :D
      Io invece penso sia frutto di una "connessione" potente e meditativa che ti ha reso guidatore del treno stesso:D
      Agganciamolo quest'altro tuo bellissimo vagone !


      "La libertà in pratica cammina a braccetto con la società, una società che è però pronta ad assassinarla. 

      T'ho incrociata alla stazione
      che inseguivi il tuo profumo
      presa in trappola da un tailleur grigio fumo
      i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
      camminavi fianco a fianco al tuo assassino

      E ora comprendiamo al meglio il ritornello della canzone. La libertà, per quanto la società tenda a distruggerla con regole e convenzioni sociali, finisce sempre per rinascere. La libertà si specchia nella natura. L'uomo ritrova la libertà immergendosi nella natura, ma soprattutto ritrovando quella semplicità che si perde, nei meccanismi della vita borghese, nel reticolo delle regole sociali, quelle artificiali, non quelle basilari per la pacifica convivenza. La società uccide la libertà, ma la libertà risorge. E la libertà, la fantasia in noi non potranno mai morire. 

      Ma se ti tagliassero a pezzetti
      il vento li raccoglierebbe
      il regno dei ragni cucirebbe la pelle
      e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
      e il polline di Dio
      di Dio il sorriso."

      Sono fortemente convinta che Amore Libertà Verità siano imprescendibili.Grazie,GRANDE Riky,non è affatto scontato far emergere questa forma elevatissima di bellezza ,credo tu ci sia riuscito in pieno, nonostante
      si viva in una società difficile,lo dice anche lui
      N.Fabbi in un testo che va letto per intero ...

      In questo tempo non è facile orientarsi
      Nella cartina che teniamo tra le mani
      Non ci sono i punti cardinali
      E l'orizzonte non coincide con il bene
      E lo so che sembra ingenuo dire bene
      Non parliamo neanche del perdono
      L'uomo è un lupo per un altro uomo





      Elimina
    3. Cara, mi soffermo sul testo di Fabi. È vero, l'uomo è lupo per un altro uomo, come diceva un noto filosofo..."purtroppo" siamo individui singoli, la nostra vita sarà sempre un affermare il nostro "io" . La cosa bizzarra è che alla fine l'amore è una forza che ci illumina e l'amore è quanto piu' c'è di infinito e universale. L'uomo è contraddizione intrinseca: bene e male in ogni individuo. È singolo che deve affermare il proprio io per sentirsi realizzato e felice, ma è singolo che si apre agli altri, creando rapporti basati sull'affetto e sull'amore.
      Non è facile orientarsi. Apriamo gli occhi allora: "Non è sufficiente* essere come gli altri..ci sono cose che solo io posso vedere"...

      *io correggo questa citazione mettendo NECESSARIO al posto di sufficiente. Ma forse è stato un errore di traduzione, nella citazione :)

      Elimina
    4. Già non è necessario essere come gli altri perché dal momento che ci sono cose che solo io posso vedere,tanto vale amare tutti cercando quell'Uno al di sopra del Bene e del Male.. puntando sull’essenza delle cose stesse, su qualcosa che non sia materiale ed effimero... ricerca continua che equivale ad una crescita personale..."per affermare il proprio io o per confermare un abbandono nel divino?"...Mi sa che ho divagato tra stazione e treno di Battiato:))

      Elimina
    5. Ti correggo: "per affermare il proprio io E per confermare un abbandono verso l'infinito e il trascendentale, che possiamo chiamare anche Uno e appunto Dio" :).

      Elimina

Posta un commento